Galvanoterapia
Intro
La Galvanoterapia o correnti galvaniche o bacinelle galvaniche, è forse una delle terapie fisiche più antiche che esiste, forse la prima ad essere inventata. Il nome deriva da Luigi Galvani, fisiologo, fisico e anatomista italiano, che per primo scoprì l’elettricità biologica e le celle elettrochimiche. Negli ultimi anni tale terapia sta riscoprendo un forte successo nel trattamento della sudorazione eccessiva di mani, piedi e ascelle, detta anche IPERIDROSI.
Principio
Ogni elemento del corpo umano ha una sua polarità elettrochimica. In pratica alcune sostanze possono essere attratte da un campo positivo o da un campo negativo, altre, invece, vengono divise se sottoposte ad una forza elettrica, dove una parte sarà spinta ad andare verso il polo positivo e una verso il polo negativo. Sottoponendo un corpo intero o un area di trattamento ad una corrente galvanica a bassa intensità, si avrà una vera e propria migrazione di sostanze verso gli elettrodi.
Effetti e Risposta Biologica
Gli effetti sono differenti a seconda dell’elettrodo utilizzato. Principalmente possiamo riscontrarne 4:
- Aumento della vascolarizzazione (effetto vascolare)
- Drenaggio dei liquidi (effetto elettrofisico)
- Abbassamento soglia del dolore (effetto neurologico)
- Antiinfiammatorio (effetto elettrochimico)
Modo d'uso
Nelle Correnti Galvaniche classiche o Galvanoterapia, vengono posizionati due elettrodi agli antipodi dell’area di trattamento, tramite spugne bagnate o elettrodi in gel. Poi il terapista aziona il macchinario aumentando gradualmente l’intensità di corrente o il voltaggio. A questo punto il paziente avvertirà un leggero pizzicore diffondersi nell’area degli elettrodi.
Nelle Bacinelle Galvaniche invece di solito si usano 1 o 2 bacinelle piene d’acqua, dove il paziente di norma posiziona mani o piedi. A questo punto gli elettrodi vengono immersi nell’acqua delle due vaschette oppure uno in bacinella e l’altro sul corpo del paziente. Anche qui il terapista azionerà il macchinario con le stesse modalità ed effetti della Galvanoterapia classica.
La differenza è che usando una bacinella piena d’acqua si aumenta l’area di trattamento e si sfruttano anche le proprietà chimiche e osmostiche dell’acqua che reagisce con la corrente.
Qualora il pizzicore sia troppo fastidioso, i nostri macchinari dispongono di una modalità “pulsata” di corrente, con periodi di pausa e di azione.
Per il paziente in pratica è bene aver chiaro che si applicano elettrodi in gel sulla pelle o ci si bagna.
Campo d'uso
La galvanoterapia aveva un campo d’uso molto ampio in passato, ora ristretto grazie a nuove terapie fisiche più potenti ed efficaci. L’ambito del dolore articolare/settoriale diffuso resta sempre valido, specialmente se affligge mani o piedi. Anche dolori reumatici generali possono trarre giovamento da questa terapia.
- IPERIDROSI: esistono protocolli di trattamento molto validi per ridurre la sudorazione eccessiva di mani, piedi e ascelle. Da anni nei paesi anglosassoni vengono prescritte correnti galvaniche per ridurre il problema. Solo da qualche anno anche in Italia si sta cominciando a diffondere questa metodica (Google)
- Dolore diffuso agli arti
- Dolore reumatico diffuso a grosse articolazioni
- Tendiniti diffuse agli avambracci
Campo d'uso
- Portatori di pacemaker
- Patologie neurologiche periferiche
- Ferite aperte
- Piaghe
- Piede diabetico (pericolo di ustioni molto elevato con le classiche,meglio le bacinelle)
- Tendenza a sviluppare ematomi con piccoli impatti (vedi “effetti collaterali”)
- Cumadin (vedi “Effetti collaterali”)
- Creme idratanti troppo grasse
Effetti naturali e temporanei
- Lieve o forte pizzicore
- Forte arrossamento a livello dell’elettrodo negativo
- Intorpidimento
Effetti collaterali
La corrente galvanica può essere subdola: se la cute non è ben idradata e la potenza del macchinario troppo alta in relazione al tipo di pelle, possiamo avere delle piccole “ustioni elettriche”, le quali purtroppo hanno la proprietà di essere INDOLORI: in pratica non ce se ne accorge. Pertanto nelle persone molto anziane e magari sotto terapia di Cumadin, possiamo avere il rischio di piccole o ampie elettrolocuzioni (ustioni) sotto gli elettrodi. Purtroppo a volte non dipende nemmeno dal farmaco o dall’intensità del macchinario ma anche dal solo tipo di pelle o dal fatto stesso che l’anziano a livello periferico ha una sensibilità più bassa. Per questi motivi a volte non raccomandiamo questo genere di terapia a persone molto anziane o con tipologie di pelle a rischio.
Anche se la terapia è prescritta dal medico, spetta comunque a noi decidere il meglio per i nostri pazienti.